STILI DI INSEGNAMENTO: QUALI USI NELLA TUA ATTIVITA’ ESORDIENTI?

Quando si parla di stili di insegnamento si parla di strumenti didattici. E sì, mister. Se ben ricordi, descrivendo le caratteristiche dell’allenatore ideale per gli Esordienti, il ruolo di insegnante era uno di quelli principali. E d’altronde non potrebbe essere altrimenti. In fin dei conti, uno dei tuoi obiettivi è insegnare qualcosa ai tuoi ragazzi.

A riguardo, il riferimento agli stili “induttivo” e “deduttivo” è abbastanza comune. Se ne sente parlare praticamente ovunque. Ci sono però anche altri modelli altrettanto validi, se non addirittura più completi e interessanti.

Nell’articolo di oggi voglio presentarti un nuovo modello degli stili di insegnamento. Servirà una prima identificazione generale, dandoti caratteristiche, pro e contro (con ovviamente i dovuti esempi). Un viaggio che continuerà poi con successivi articoli specifici degli stili più importanti. Partiamo!

stili di insegnamento

Indice

STILI DI INSEGNAMENTO… SPIEGATI

Principi

Si parte innanzitutto da un assunto principale nella spiegazione dello “spettro” (modello) degli stili di insegnamento:

“Insegnare è una catena di decisioni da prendere”

Ogni cosa che insegni, in un’azione o in un intervento, è frutto di decisioni presa prima (pianificazione), durante (esecuzione), e dopo (verifica). Imparare per i giocatori, di conseguenza, dipende necessariamente da questo. Una considerazione abbastanza semplice, che rispecchia credo il tuo lavoro: pianifichi l’attività, i giocatori la eseguono, si verifica il rendimento e l’apprendimento.

Che Stile!

In questo contesto, chi prende le decisioni? Sempre tu, o anche i giocatori? Ad esempio: in una partita a tema, sono i giocatori che “gestiscono” il loro momento didattico, eseguendo gesti e azioni che vengono dal loro pensare. Al contrario, in un’esercitazione analitica sei tu mister che generalmente guidi l’attività, e i gesti eseguiti sono un copiare il tuo modello.

Combinando le varie possibilità e decisioni, nascono fino a dieci stili diversi che puoi usare. Eccotene alcuni: lo stile di comando, di pratica, reciproco, la scoperta guidata, il problem solving, ecc.

Gruppi & Obiettivi

Sulla base di ciò, gli autori hanno riconosciuto la presenza di due gruppi di stili di insegnamento, due categorie.

La prima di riproduzione, in cui gli stili sono a chiara prevalenza del tuo agire e delle tue decisioni, mister.

La seconda è invece di produzione, con i giocatori più al centro del processo didattico.

Anche gli obiettivi cambiano per ogni categoria.

Nel primo caso sarà l’esecuzione del gesto la priorità (richiamo di informazioni), con anche spunti interessanti per quanto riguarda le dimensioni fisiche ed emozionali. Viceversa, gli stili di produzione puntano decisamente su aspetti come creatività, idee, risoluzione di problemi.

stili di insegnamento

PERCHE’ HAI BISOGNO DI TUTTI GLI STILI?

Uno dei limiti di questo modello è, senza dubbio, il numero di stili: dieci. Sono tanti, e soprattutto difficile pensare che si sia in grado di saperli gestire tutti perfettamente. Forse con tempo ed esperienza.

Tuttavia, avere tanti assi nella manica mister è, come sempre sostenuto, una marcia in più per essere efficaci in tante situazioni. Saper utilizzare più stili è infatti motivato da vari elementi:

  • Stile e personalità. Hai sicuramente esperienza ed un vissuto che ti hanno fatto diventare la persona / allenatore che sei. Quindi, stili che più ti rispecchiano e con quali ti senti più “amico”. Io ad esempio adoro lavorare con quegli stili che danno libertà di creare e autonomia ai giocatori. E tu?
  • Complessità del gioco. Il gioco è complesso, con obiettivi diversi: fisici, tecnici, tattici, sociali, cognitivi, ecc. Più stili, più possibilità di raggiungerne.
  • Necessità Didattica: nel tentativo di allenare vari aspetti del gioco. O, inoltre, nel gestire situazioni particolari che potrebbero emergere: sicurezza (ad esempio nelle sessioni di tiri in porta), un certo ritmo richiesto, intensità, ecc. Stili diversi ti permettono di controllare tutto ciò.
  • Giocatori e Individualità. Ogni giocatore ha esigenze diverse. Saper lavorare con più stili permette può aiutarti nella gestione delle differenze. Giocatori possono aver bisogno di recuperare l’esecuzione tecnica persa per via della crescita strutturale. Altri, invece, di consolidare la loro intelligenza di gioco.

ESORDIENTI: PIÙ STILI = PIÙ EFFICACIA

La categoria Esordienti, fatta di differenze e necessità che diventano sempre più complesse, ha bisogno di uno spettro di stili d’insegnamento ampio.

Le dimensioni fisica, sociale ed emozionale assumono sempre più peso, quindi più bisogni da soddisfare con strumenti didattici vari.

I ragazzi vivono cambiamenti che creano disparità e differenze importanti, a volte difficili da gestire. Utilizzare più stili d’insegnamento può aiutarti a gestire questo.

Gli stili di riproduzione possono aiutarti a lavorare sul recupero della gestualità fine e fluida, in molti giocatori persa momentaneamente col cambiare delle dimensioni corporee.

Quelli di produzione, invece, a soddisfare la loro curiosità nel risolvere problemi legati al gioco. Infatti, stimolano le loro capacità cognitive che oramai hanno raggiunto livelli importanti (al servizio degli aspetti tattici del calcio).

Infine, autonomia deve iniziare ad essere una parola chiave dell’attività. I giocatori crescono, diventano sempre più maturi. Il gioco, quindi, deve entrare sempre più in loro possesso. Devono essere in grado di capire, correggersi e auto valutarsi.

Per questo, stili di insegnamento che favoriscano ciò sono essenziali.

Quali? Segui i prossimi articoli per scoprirlo.

ANGOLO DELLE PROPOSTE

Per finire, un paio di esercitazioni che richiamino in generale le categorie di produzione e riproduzione degli stili di insegnamento.

ESERCITAZIONE 1 – 5c5 A ZONE

  • Numero giocatori: 10+
  • Difficoltà: facile/media
  • Tempo: 15/20 minuti
  • Stile Insegnamento: Produzione (Risoluzione Problemi)
  • Obiettivo: passaggio, smarcamento
  • Obiettivi Operativi: precisione passaggio, tempo e velocità esecuzione, giocata in profondità, saper ricevere in appoggio
  • Spazio: 20 x 20
  • Materiale: conetti, casacche, porticine

Descrizione: Partita a tema nella quale il campo è diviso da una metà campo. Ogni squadra dispone due giocatori in ognuna. Questi non possono oltrepassare la loro zona, né con la palla né senza. Obiettivo è segnare nella porta avversaria. Per farlo, i giocatori in zona difensiva cercano di servire i compagni in zona d’attacco. Ogni 3 minuti cambio delle zone.

Varianti/Progressioni/Regole: ogni squadra per segnare deve eseguire almeno un passaggio da una metà campo all’altra (questo implica che ogni squadra può attaccare indifferentemente entrambe le porte, essendo la condizione principale quella del passaggio in avanti); consentire ad un giocatore di andare a supporto dei compagni.

ESERCITAZIONE 2 – MIX DI PASSAGGI

  • Numero giocatori: 8+
  • Difficoltà: facile/media
  • Tempo: 10/15 minuti
  • Stile Insegnamento: Riproduzione
  • Obiettivo: Passaggio
  • Obiettivi Operativi: Precisione, Varie distanze e tecniche di passaggio
  • Spazio: 20 x 20
  • Materiale: palloni, conetti

Descrizione: I giocatori, organizzati come nello spazio indicato, si passano la palla. Essi seguono il loro passaggio, cambiando stazione dopo ogni gesto. Passaggio A-B: alto; passaggio B-C e C-A rasoterra.

Varianti/Progressioni/Regole: cambio senso; aggiunta di ulteriori combinazioni di passaggio (esempio triangolazione tra giocatori in A e B dopo lancio lungo, prima di servire C).

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