FINTA E DRIBBLING: FONDAMENTALI TATTICA INDIVIDUALE POSSESSO PALLA

DRIBBLING ESORDIENTI

Spesso criticato, ma all’occorrenza celebrato e osannato, il dribbling ( che fa parte dei principi di tattica individuale) è senza ombra di dubbio la ‘croce e delizia’ del gioco del calcio. Sei d’accordo con me, caro istruttore di calcio?

Questo elemento del gioco è il pedigree dei giocatori più estrosi, più fini, talentuosi. Quelli che sono in grado di cambiare l’esito delle partite grazie alle loro giocate (tra cui il dribbling).

Ma, spesso, i primi ad essere criticati in caso di cattiva prestazione, proprio quando la loro efficacia viene meno.

Come avrai potuto intuire stiamo per trattare un argomento molto importante per il gioco, che va ben al di là del semplice gesto tecnico.

Una piccola nota storica: dribbling game è stato il primo nome dato al gioco del calcio nell’Inghilterra del ‘700. Serve altro? Allora, pronto a scoprirne di più?

Indice

DRIBBLING: UN PRINCIPIO TATTICO INDIVIDUALE IN POSSESSO

“Il dribbling è un abilità tattica individuale in fase di possesso, che prevede il superamento (con la palla) di uno o più avversari” (Ferrari, 2010; Bonaccorso, 2008)

Quando hanno la palla, i tuoi ragazzi hanno dunque questa opzione tattica. Quella di provare a superare gli avversari, creando vantaggio per sé stessi e svantaggio per loro. Se ti può sembrare utile, puoi immaginare l’applicazione del ‘guidare la palla’ nelle varie situazioni di gioco.

I prerequisiti di natura tecnica del dribbling sono vari:

  • Dominio del pallone ad esempio: aver familiarità con l’attrezzo facilita questo genere di giocata. Considerando anche che viene spesso associata a delle finte, movimenti di inganno (spesso spettacolari) che aumentano l’efficacia dell’azione
  • Guida: come detto quasi la sua naturale trasformazione in un contesto di situazione
  • Ricezione: avere un primo controllo efficace permette sicuramente di creare degli ottimi presupposti

Esistono poi altri elementi, non tecnici, ma altrettanto importanti. Che forse non puoi nemmeno allenare. Ma sicuramente incoraggiare! Sto parlando del coraggio di puntare un avversario e saltarlo. Della fiducia in sé stessi e della presa di responsabilità per quest’azione.

Dell’inventiva e della creatività nel farlo. Tutti elementi che, come ti dicevo, non puoi migliorare con un’esercitazione.

Ma puoi suggerire, spronare a fare all’interno delle stesse. Segui quindi il mio consiglio: non inibire la loro creatività, dagli la possibilità di osare (anche sbagliare se necessario).

E il dribbling è forse l’espressione più sincera di questa filosofia.

1) Cosa

Tutti quei tentativi che puntano al superamento con la palla dell’avversario. Spesso associati a delle finte.

 2) Perché

Superare un avversario consente di guadagnare spazio favorevole ad una giocata successiva. Questa può essere un passaggio (cross, o ravvicinato), un tiro, o un ulteriore dribbling. Inoltre, per creare la superiorità numerica, condizione favorevole all’attacco. O come contromossa al pressing avversario.

3) Come

Conoscere e far conoscere i principi esecutivi ai tuoi ragazzi facilita il loro ‘usare efficacemente il principio tattico’, nonché il tuo ‘osservare e valutare’. I principali sono:

  • Qualità del tocco: palla sempre in controllo; tocchi ravvicinati in spazi stretti, più lunghi in quelli ampi; adeguata scelta della superficie (esterno collo, suola, ecc.)
  • Ritmo e velocità: se sostenuti, complicano la vita degli avversari. Saper inoltre cambiare e modulare questi parametri un’arma in più a disposizione
  • Squilibrio avversario: finte, cambi di senso e direzione consentono di sbilanciare il difensore e aumentare le possibilità di dribbling efficace
  • Difesa palla: sempre ‘coperta’ (corpo a protezione)

4) Dove

L’esecuzione del gesto (riferendosi al giocatore) deve avvenire non troppo vicino al difensore (facilità di intervento), ma nemmeno troppo lontano (che senso avrebbe?).

Anche la posizione del difensore gioca un ruolo chiave. Se ‘piatto’ (posizione frontale), può essere battuto su entrambi i lati (o perché no, con una palla tra le gambe ).

Se invece posto in diagonale, cercare di batterlo sul suo lato debole (quello verso il quale dovrebbe ruotare il suo corpo per inseguire il tuo giocatore), o anche sull’altro (se sbilanciato con delle finte).

Generalmente invece, più consigliabile in fase di rifinitura o finalizzazione (metà campo avversaria). Questo considerata la pericolosità se eseguito vicino alla propria porta. Tuttavia, può essere eseguito potenzialmente ovunque in situazione di emergenza

5) Quando

Il timing di esecuzione ‘va a braccetto’ con il dove: né troppo vicino, né troppo lontano. Più in generale, invece, le situazioni in cui usare il dribbling sono la mancanza di soluzioni di passaggio, in fase di finalizzazione per costruirsi un tiro, o quando si riconosce la possibilità di battere l’avversario.

DRIBBLING – QUALE METODLOGIA PER ALLENARLO  CON I TUOI ESORDIENTI?

  • Considera sempre l’importanza dei prerequisiti tecnici. Una didattica che assicuri ‘tanti tocchi’ e un rapporto pallone-giocatore 1:1 fa sicuramente al caso tuo, aiutando a familiarizzare proprio con l’attrezzo.
  • Avviamento ed esercitazioni tecniche, senza avversari, possono essere le proposte che puoi usare per migliorare gli aspetti prevalentemente esecutivi (qualità tocchi, ecc.)
  • La situazione di gioco regina per allenare il dribbling è l’1 contro 1. Crea situazioni che considerino questa condizione, variandone i parametri: spazi, tempi, zona di campo, obiettivo (tiro, guadagnare spazio, passare ad un compagno).
  • Durante le situazioni di gioco, aiuta i tuoi ragazzi a focalizzarsi su quegli elementi decisionali da cui dipende l’efficacia del dribbling: dove eseguire e quando, oltre eventualmente ad elementi del ‘come fare’.
  • L’associazione finta più dribbling aiuta quest’ultimo elemento ad essere più efficace. Rendi i tuoi giocatori consapevoli di ciò.
  • Associa il nome di un giocatore famoso ad una finta. Questa ‘memoria per associazione’ è efficace ed immediata, oltre ad ispirare i tuoi ragazzi nell’esecuzione della stessa.
  • Non inibire i tuoi giocatori quando tentano un dribbling. Sebbene non sia la soluzione migliore, lasciali tempi e modi di sbagliare. “Passa passa” è un’espressione di cui troppo spesso abusiamo.
  • Creatività, inventiva, responsabilità sono aspetti psicologici associati al dribbling. Incoraggia i tuoi giocatori, dandogli la possibilità di esprimersi e prendersi dei rischi. Sii sempre positivo; in caso contrario, questo genere di elementi verrebbero negativamente influenzati.

DRIBBLING – L’ANGOLO DELLE PROPOSTE

Quest’esercitazione punta a migliorare il dribbling, in un contesto di gioco simile alla partita. Cambi di direzione, senso, ecc. sono assolutamente coinvolti, così come l’aspetto decisionale (fondamentale) e quello ludico: divertimento sempre al primo posto!

Esercitazione 1 DRIBBLING
QUATTRO PORTE INCROCIATE

  • Numero giocatori: 6 +
  • Difficoltà: facile – media
  • Tempo: 10/15 minuti
  • Obiettivo: dribbling (finte, cambi di senso, direzione, velocità)
  • Spazio: 30 x 20
  • Materiale: cinesini, palloni, porticine, casacche

Descrizione: In un campo delle dimensioni variabili (in base al numero dei tuoi ragazzi), quattro porte sono poste sulle linee di fondo (due da una parte e due dall’altra). Di queste porte, due sono identificate con un colore, e due di un altro, incrociando i colori tra loro. Obiettivo del gioco è segnare una rete dribblando attraverso una delle due porte associate al colore della propria squadra (ad esempio squadra A segna in porte rosse).

Progressione: gol valido in tutte le quattro porte, ma mai due consecutive nella stessa.

Esercitazione 2
DRIBBLING E CONCLUSIONE: QUALE PORTA?

  • Numero giocatori: 6 +
  • Difficoltà: facile – media
  • Tempo: 10/15 minuti
  • Obiettivo: dribbling (finte, cambi di senso, direzione, velocità)
  • Spazio: 20 x 20
  • Materiale: cinesini, palloni, porte, casacche

Descrizione: Situazione di gioco 1 contro 1 in cui l’obiettivo è quello di battere il difensore e conlcudere a rete. Tuttavia, la presenza di due porte e non una condiziona l’attaccante. Se il dribbling vincente sul difensore è eseguito verso destra, la porta in cui segnare è quella di fronte. Se invece si opta (con successo) per il lato sinistro, si calcia verso la porta a destra rispetto alla posizione degli attaccanti. Ogni 3/4 minuti cambio dei ruoli.

**Vedi video sotto per farti un’idea!

Progressione: tempo limite per segnare una rete (esempio 3 secondi).

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